Il Narcisista sapeva che avevo sofferto

Il Narcisista sapeva che avevo già sofferto, eppure questo non lo ha fermato

Il Narcisista sapeva che avevo già sofferto, eppure questo non lo ha fermato

Molti di voi si identificheranno con questa frase: "sapeva che avevo già sofferto, eppure questo non lo ha fermato, anzi". Sì, perché molti, me compresa, hanno "consegnato" al Narcisista le proprie sofferenze del passato, confidandogliele in dettaglio. 
Sicuramente perché il np, nei primi tempi del Love Bombing, chiedeva e voleva sapere tutto, era estremamente interessato alle nostre fragilità. "Si vede che hai sofferto" mi disse e io mi inteneriii. Invece stava solo pregustando come estrarre meglio il nutrimento che presto gli avrei servito su un piatto d'argento. Scommetto che è capitato anche a voi. Eppure, lo avevamo scambiato per reale interesse, per affetto. E noi, perché abbiamo presentato così volentieri il "curriculum" delle nostre disfatte più grandi? Spesso, anche in tempi prematuri, come quelli all'inizio di una storia. Per dimostrare fiducia, per sentirsi liberi dai segreti, ma anche a voler dire "sono già stata male, ho già sofferto per questi motivi, quindi mi aspetto che mi tratterai bene e ti prenderai cura di me sapendo cosa ho passato". 
Il Narcisista chiedeva in modo da conoscere bene i nostri punti deboli, e la nostra disinvoltura nell'aprirci era anche un segnale di resa, di apertura a lui e che il Love Bombing stava funzionando alla grande. E noi? L'evidenziare il nostro passato di vittime era perché sentivamo fortemente di meritare, questa volta, un trattamento diverso, migliore. Era un po' come dire "mi hanno trattato male in passato e ingiustamente, tu dimostrami che invece valgo, che merito di più, dimostrami che non mi farai del male". Legittimo aspettarselo, tanto più che personalmente non mi sono mai aspettata il male dagli altri e ogni volta ne sono rimasta sopresa. Ma non era forse la mia parte narcisistica a parlare, quella che sotto sotto si sente di aver subìto un ingiustizia, e che stava chiedendo un trattamento di favore??. E' sempre duro guardarsi dentro, ma necessario. Ascoltando le sofferenze altrui io mi intenerisco, divento protettiva, mi sento crocerossina e salvatrice e pensavo nel mio interlocutore scattasse la stessa dinamica. Invece non è così. 
Sapete cosa ho imparato da questa storia? Dovremmo presentarci agli altri senza attenderci che ci compatiscano e proteggano per le nostre ferite. Dovremmo parlare di più delle nostre qualità più belle, della nostra voglia di vivere, senza esaltare il nostro passato ruolo di vittime. Passiamo tanto tempo a raccontare delle nostre sofferenze, quasi volessimo che ci venissero tolte come dei pesi dalle spalle...quando gli UNICI che possono farlo siamo NOI. Allo stesso tempo, diffidiamo di chi calca molto sul vittimismo per ammorbidirci il cuore, potrebbe essere pericoloso. 
Davvero ci aspettavamo che il Narcisista, viste le nostre ferite, ci medicasse e le guarisse? E se le ferite che abbiamo mostrato fossero solo graffi superficiali in confronto a quelle che nascondiamo a noi stessi? Se non lavoriamo su noi stessi non le guarirà nessuno, anzi, attireranno gli squali come il sangue in mare aperto. E io ho scoperto che non voglio più che mi si dica "si vede che hai sofferto", voglio che si veda che amo la mia vita, che si notino la mia ironia e simpatia e che amo e rispetto me stessa. 

Micaela

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