Mi sentivo come una bambina
In molti momenti della storia con il Narcisista
mi sono sentita come una bambina. All'inizio, quando lui mi guidava e
sembrava sorreggermi, con piglio sicuro darmi indicazioni su come
affrontare le mie insicurezze, dopo tante chiacchierate in cui gli avevo
aperto l'anima. Quando mi abbracciava, la bambina che era in me trovava
rifugio tra quelle braccia che la sapevano stringere simulando affetto e desiderio di protezione. "Meno male che ci sei".
Dopo la fine del Love Bombing, la confusione e tristezza per i suoi comportamenti. Freddezza alternata al tepore che un tempo era all'ordine del giorno, sparizioni, altre donne, l'harem, la sensazione di non essere abbastanza, quella che "ti sto perdendo ed è colpa mia". Lacrime su lacrime solcavano il mio viso, non sapevo cosa fare, cercavo conforto in lui pur sapendo che erano i suoi comportamenti a farmi stare così male. Sentirsi messa da parte, rifiutata, risvegliava tutti i traumi infantili - la voglia di essere accettata, il pensiero che in fondo se ti trattano male te lo sei meritato. E il np, con quella bambina che voleva tanto amare ed essere amata, ci giocava al gioco più crudele del mondo: giocava col suo cuore, con le sue emozioni, la faceva sentire piccola, indifesa, insicura. Improvvisamente mi vedevo brutta e poco desiderabile, avevo perso la mia guida. Ero sola e nell'oscurità.
Poi un giorno ho capito che se non mi fossi occupata della bambina che era in me avrei continuato a consentire agli altri di manipolarmi, ferirmi, maltrattarmi. Mi sono rialzata e allo specchio ho visto ciò che ero e che sono: una donna adulta. Con le sue ferite, le sue esperienze, ma una donna che doveva prendere le sue decisioni e vivere la sua vita. Mi è capitato di rivederti da lontano e per me non sei che un estraneo, un'ombra del passato. Sei stato l'amore di quella bambina che tanto ti ha amato, cercato e che tanto ha pianto per te. Ma ora basta, la donna tiene la testa alta ed è diretta OLTRE.
Accudite le vostre parti fragili e indifese. Identificate le vostre ferite e agite. Siate fieri di ciò che siete e sappiate andare OLTRE, verso il vostro destino.
Dopo la fine del Love Bombing, la confusione e tristezza per i suoi comportamenti. Freddezza alternata al tepore che un tempo era all'ordine del giorno, sparizioni, altre donne, l'harem, la sensazione di non essere abbastanza, quella che "ti sto perdendo ed è colpa mia". Lacrime su lacrime solcavano il mio viso, non sapevo cosa fare, cercavo conforto in lui pur sapendo che erano i suoi comportamenti a farmi stare così male. Sentirsi messa da parte, rifiutata, risvegliava tutti i traumi infantili - la voglia di essere accettata, il pensiero che in fondo se ti trattano male te lo sei meritato. E il np, con quella bambina che voleva tanto amare ed essere amata, ci giocava al gioco più crudele del mondo: giocava col suo cuore, con le sue emozioni, la faceva sentire piccola, indifesa, insicura. Improvvisamente mi vedevo brutta e poco desiderabile, avevo perso la mia guida. Ero sola e nell'oscurità.
Poi un giorno ho capito che se non mi fossi occupata della bambina che era in me avrei continuato a consentire agli altri di manipolarmi, ferirmi, maltrattarmi. Mi sono rialzata e allo specchio ho visto ciò che ero e che sono: una donna adulta. Con le sue ferite, le sue esperienze, ma una donna che doveva prendere le sue decisioni e vivere la sua vita. Mi è capitato di rivederti da lontano e per me non sei che un estraneo, un'ombra del passato. Sei stato l'amore di quella bambina che tanto ti ha amato, cercato e che tanto ha pianto per te. Ma ora basta, la donna tiene la testa alta ed è diretta OLTRE.
Accudite le vostre parti fragili e indifese. Identificate le vostre ferite e agite. Siate fieri di ciò che siete e sappiate andare OLTRE, verso il vostro destino.
Micaela
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