Le attese nel rapporto con il Narcisista

Le attese segnano profondamente il rapporto con il Narcisista



Le attese segnano il rapporto con il Narcisista


Le attese segnano profondamente il rapporto con il Narcisista. All'inizio, con il Love Bombing, l'attesa era dolce. Attesa dei messaggi affettuosi, delle telefonate che giungevano numerose. Attesa euforica di vedersi, di quei momenti che sembravano così speciali e intensi. Poco dopo, le attese sono diventate portatrici di incertezza: i messaggi diradati, più brevi, il tono distaccato. Ricordo ancora il mio primo Trattamento del Silenzio, punita solo per averti scritto che mi mancavi e constatando che non ti facevi sentire come prima, che interpretasti come una critica e una ingerenza indebita nella tua vita (da chi poco tempo addietro mi sussurrava "noi ci apparteniamo..."). Dopo una tua risposta particolarmente seccata, passarono giorni e giorni, settimane, senza un tuo cenno. I messaggi li leggevi, ma non rispondevi. Ansia, dispiacere, lacrime e un altro tassello del puzzle. Dopo qualche tempo tornasti a parlarmi come se niente fosse accaduto, minimizzando come solo un np sa fare. Piansi e tu mi consolasti, come a volermi proteggere da te stesso, come se non fossi stato tu a farmi del male. "Ma adesso sono qui, stupidina, e non vado da nessuna parte".

Avevi usato quelle settimane per acquisire una nuova preda e non facesti molto per nasconderlo, anzi. Presto l'attesa divenne la mia compagna di vita. Attendevo di vederti scegliere tra me e le altre con cui mi triangolavi di continuo. Aspettavo che tornassi a essere la persona di cui mi ero innamorata, che avessi tempo e voglia di darmi attenzione. In certi giorni mi facevo davvero pena: attendevo che alzassi lo sguardo dall'onnipresente cellulare per guardarmi in viso. Non lo facevi quasi più e quando lo facevi quello sguardo innamorato e rapito era scomparso. 

L'attesa serale di un tuo messaggio non mi faceva addormentare. Arrivavano agli orari più disparati, in piena notte...chissà dove eri poco prima, chissà se avresti scelto lei perché più buona, più bella e brava di me? I momenti belli ormai erano cosa rara. C'eravamo io e l'attesa di te, l'attesa che qualcosa mi restituisse quell'amore cosi speciale che tenevo in vita con cieca speranza. Un giorno, dopo l'ennesimo dolore, guardai in faccia la realtà: volevi che attendessi in eterno, volevi tenermi appesa a un filo e vedermi soffrire. Non mi amavi e non mi avevi mai amata, era così evidente, avevo aspettato così tanto per metabolizzare una notizia così brutale ma stavo sprecando il mio tempo. Attendere che potessi cambiare, che potessi amarmi equivaleva a morire dentro; provai compassione per me e decisi che dovevo smettere di aspettare. Dovevo allontanarmi da te e scegliere me senza più indugi. All'inizio è stata dura, ormai ero abituata ad aspettare e la sensazione di attesa di qualcosa - di un tuo contatto, di un qualche evento, mi ha accompagnata a lungo e ogni tanto ancora fa capolino, ma sono tornata padrona del mio tempo e valorizzo ogni giornata. Non starò più sullo scaffale di un collezionista, mai più.

Smettete di attendere, la vita scorre e state perdendo tante occasioni di felicità. La pace che sopraggiunge quando smettete di aspettare e vivere secondo i ritmi e i dettami del Narcisista è impagabile. Uscite dall'anticamera e tornate a vivere davvero .


Micaela


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