La cattiveria mi ha sempre spaventata

La cattiveria mi ha sempre spaventata

 La cattiveria mi ha sempre spaventata (e tu ne eri intriso)

Mi ha sempre spaventata molto, la cattiveria. Un sentimento oscuro, distruttivo, insensato...eppure, senza saperlo, con il Narcisista avevo aperto le porte a un oceano di cattiveria bieca e senza senso. Ho capito poi cosa fosse quel mostro che ogni tanto avevo intravisto nei suoi occhi freddi e spenti, da rettile; ho capito il compiacimento che non nascondeva ogni volta in cui mi ritrovavo a piangere silenziosamente per una sua infelice uscita, per una frase detta per ferire. Non sopportava di vedermi felice, "ma che ti ridi?" mi diceva. E piano piano, iniziai a ridere sempre meno e a piangere di più.
La cattiveria era quella con la quale giocava a distruggermi giorno dopo giorno, lentamente, e al tempo stesso la sua intenzione di non lasciarmi andare via per mantenermi in catene affinché soffrissi fino in fondo senza potermi ricostruire.
La stessa cattiveria con la quale il mio amore era stato considerato una debolezza da sfruttare, e io solo una delle tante bambole della sua collezione, da utilizzare e rigettare nel cesto dei giochi, da triangolare con altre vittime sacrificali. La cattiveria era la brace sotto la cenere, la sua vera essenza sotto l'aspetto da bravo ragazzo, per questo lo vedevo animarsi ogni volta che qualche conoscente soffriva o pativa qualche improvviso guaio: ne era compiaciuto.
Ci vuole tempo a metabolizzarlo, ma è così: ci sono persone intrise di cattiveria, quella senza senso, senza limiti, e agiranno senza rimorsi, senza fermarsi un attimo a provare pietà per chi si è fatto in quattro per loro. Non volevo crederci, la realtà era troppo tremenda e sono sempre stata abituata a credere che ci sia del buono in ogni persona, ma c'è del buono in un np? No. E allora come ha fatto a fingere così bene? Un abile attore ha finto di essere ciò che più avrei amato, desiderato, solo per attirarmi come una falena verso il fuoco, per poi farmi bruciare...un piano diabolico, un ciclo che si ripete perché fa parte del suo modo di essere, di esistere. Io sono stata solo un effetto collaterale, un incidente trascurabile tra i tanti. Chissà come preda che numero ho, so solo di alcune che mi hanno preceduta e di alcune di quelle attuali!.
Quando la maschera si è spostata e ho visto con tutto il mio orrore la cattiveria che si celava sotto di essa, il mio mondo è cambiato per sempre, tutto è cambiato. Non potevo più credere a una sola parola che uscisse dalla sua bocca, non potevo più rifugiarmi in nessun luogo, neanche dentro di me, dove regnava il caos. Come potevo aver amato tanto una persona cosi? Come avevo potuto permettere che proprio la cattiveria dalla quale la persona che ami dovrebbe proteggerti entrare a gamba tesa nella mia vita, permeare le mie giornate, allungare la sua ombra sinistra su di me? La sentivo aleggiare sulla mia esistenza e mi spaventava molto.
La cattiveria mi ha sempre fatto molta paura, perché spinge a compiere ogni nefandezza. Mi piace sentirmi in pace con me stessa, coltivare la serenità, i sentimenti buoni. Ogni volta in cui la maschera mi manca ripenso proprio alla sua cattiveria. Al fatto che non vi fosse un suo messaggio inviato semplicemente per sentirmi, ma che ogni sua azione fosse studiata per manipolarmi, per ferirmi. Ripenso al fatto che di me non gli è importato MAI niente, e la cattiveria più grande, il suo capolavoro, è stata farmi innamorare di una persona che non esisteva. 

Micaela

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