Bloccare il Narcisista

Bloccare il Narcisista: doloroso ma necessario

Bloccare il Narcisista: doloroso ma necessario

Ho un'immagine che mi torna spesso alla mente. Sono io che stringo con rabbia il telefono tra le mani, occhi fissi sul display, il dito che accarezza incerto lo schermo dove campeggia il tuo nome. Nome che ogni volta che compariva tra i messaggi nelle chat mi faceva battere più forte il cuore, che mi portava le tue frasi d'amore, che ti rendeva così vicino a me, sempre, giorno a notte. 

Quel giorno, invece, ero in periodo di piena svalutazione, bersaglio dei tuoi dispetti insensati, e avrei fatto qualsiasi cosa per tornare indietro nel tempo, a quando sembravi amarmi così tanto, a quando mi trattavi da essere umano. Ora ti facevo schifo e non sapevo perché, sapevo solo che al mio amore corrispondeva il tuo disprezzo e che il dolore che sentivo in petto mi toglieva il respiro. Eppure, a tratti, ti cercavo per lenirlo, pur sapendo che eri tu stesso a infliggermelo. Mi facevo pena per questo, per questa mia debolezza, ogni volta era "l'ultima volta". 

Quel giorno avevo toccato il fondo, era l'ennesimo in cui mi avevi sbeffeggiato e deriso, dicendomi di come saresti corso dalla tua nuova conquista, l'ennesimo in cui non mi guardavi più negli occhi, in cui la mia vicinanza ti infastidiva. Chiusi la porta, col cuore che batteva all'impazzata e le lacrime che mi solcavano il viso. Troppe, troppe lacrime. E la certezza matematica che eri un Narcisista Patologico, che non mi avresti mai amato, che era tutto un gioco malvagio per te. Come avevo potuto permetterti di farmi questo? Sapevo cosa fare da tempo ma non ne avevo mai avuto il coraggio, ogni volta rimandavo per vedere cosa avresti fatto ma sotto sotto il vero motivo era perché ti amavo ancora e sognavo che cambiassi, che questo fosse tutto un incubo. 

La realtà, purtroppo, era quella, nuda e cruda e quel giorno la rabbia per tutto quel male insensato mi diede la spinta finale. Concentrai in pochi minuti tanti di quei pensieri: mi passarono davanti come in un tragico teatrino tutte le offese, le delusioni, le triangolazioni con le tante ex e nuove prede, il tuo ghigno maligno, il tuo scherno, il modo arrogante con cui ti approcciavi a me, i tuoi silenzi di ghiaccio, e feci l'unica cosa sensata. Il dito toccò il display e andò su "blocca contatto". Fu dolorosissimo, ma fu vita. Non avrei più atteso invano che ti trasformassi in principe, ma sarei diventata una guerriera.

Micaela

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